Confindustria segnala che negli incontri finora intervenuti presso il Ministero del lavoro non è stato trattato il tema del Protocollo Covid. Ne consegue che esso resta, nel testo inalterato del 30 giugno 2022, pienamente efficace, benché la sua adozione sia (già dal 1º aprile 2022) rimessa alla determinazione dell'impresa.
Nel perdurante vigore delle due norme (DL 18/2020, art. 42 e DL 23/2020, art. 29 bis) che sorreggono la funzione di tutela del protocollo in ordine alla salute ed alle responsabilità aziendali, resta infatti affidata al datore di lavoro la scelta di protrarre o meno l'applicazione del Protocollo, ovvero di procedere ad eventuali aggiornamenti richiesti dalle specifiche condizioni aziendali o all'andamento della pandemia.
A questo proposito, l'ultimo bollettino settimanale del Ministero della Salute espone alcune considerazioni che possono essere utili nella valutazione sulla continuazione del ricorso al Protocollo ovvero al suo aggiornamento:
a.l'incidenza di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 in Italia è in aumento rispetto alla scorsa settimana. Rimane contenuto l'impatto sugli ospedali con tassi di occupazione dei posti letto in lieve aumento nelle aree mediche e stabile in terapia intensiva.
b.ribadisce la necessità di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali e collettive previste e/o raccomandate, l'uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.
c.l'elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l'impatto clinico dell'epidemia.
I più recenti dati Inail (al 31 ottobre 2022) sottolineano che nell'anno 2020 l'incidenza media delle denunce da Covid-19 sul totale di tutti gli infortuni denunciati è stata di una denuncia ogni quattro, nel 2021 si è scesi a una su dodici e nei primi dieci mesi del 2022 è risalita a quasi una su cinque. Il mese di novembre (sia nel 2020 che nel 2021) ha visto una ripresa dei casi (evidentemente legati alle maggiori occasioni di contagio al chiuso), nel 2022 la circolazione del virus è stata più alta, con la netta riduzione dei casi mortali.
Funzionario di riferimento: Caterina Salemme